Il Project Portfolio Management: sogno o
realtà?
Quanta enfasi in giro sul tema
Project Portfolio Management (PPM). Sulle riviste specializzate non si parla altro
che di questo. Anche per piccole aziende e piccoli progetti il PPM/EPM (Enterprise
Project Management) è
presentato come la manna dal cielo per risolvere i problemi di
sopravvivenza…. Non parliamo poi dei fornitori di soluzioni...
Numero di aprile di PM Networks: “Recreational Equipment Incorporated
(REI), a leading supplire of specialty outdoor products, just introduced EPM
through the technology door by implementing the Microsoft Office 2003 EPM
Solution”.
Ancora sul numero di Aprile di PM Networks: “Horizon Healthcare Services
Inc., reinforces EPM through the process door”. E ancora sullo stesso
numero: ”Project Portfolio Management is about as wonderfuls as last
year’s birthday present […] almost 98 percent of organizations rate project
portfolio management as an important tool”. Non vi basta? “Because
project business development requests originate from 12 demand channels in
eight prioritization queues, the team meeded to streamline the system”:
questa è l’esperienza di Synapse Group Inc., un’azienda che gestisce
numerosi piccoli progetti.
Numero di Giugno della stessa rivista: “the private sector can take a few
lessons from the oublic sector practice of performance-based-budgeting…”
…”the latest software helps project managers realistically plot a project
while increasing transparency across organizations and ultimately
streamlining the budgeting process”.
E in Italia?
La mia visione è un po’ delusa e frustrata…. Le Aziende stentano a
darsi un’organizzazione sistematica della gestione portafoglio progetti…Si
creano con grande stento figure di “Client Manager” per fare da cerniera tra
i Sistemi Informativi e le Direzioni di Business, poi queste figure
funzionano poco e male, il gap non viene colmato o viene colmato male,
certamente non riesce l’aggancio alla strategia aziendale promesso dal PPM...
In altri casi, approccio opposto: niente processi e organizzazione ma
direttamente STRUMENTI: si installa il pacchetto potente e ci si
aspetta che magicamente questo “quasi da solo” possa risolvere il problema
della gestione del portafoglio... Fallimenti...
E ancora, in altri casi, pur con un PMO e un PMIS in linea e ben presidiato,
la gestione del portafoglio si fa off-line o, se va bene, con un foglio
Excel...
E allora…….? Si tratta forse di un tema troppo “acerbo” per la realtà
italiana? Oppure sono troppo poche le realtà che lavorano per progetti, per
giustificare la crescita di questo mercato????
Un punto di vista: non può esistere un PPM senza un PMO, del quale il PPM
deve essere una delle priorità. Le Aziende dovrebbero interiorizzare e
apprezzare PRIMA i vantaggi e le opportunità che fornisce un organizzazione
per progetti (controllo delle risorse, trasparenza, monitoraggio delle
prestazioni, controllo del rischio), DOPO apprezzare la necessità di un PMO
e INFINE passare al PPM. E’ compito nostro, come professionisti della
materia, sollecitare un fenomeno di crescita culturale dal quale tutti, per
prime le Aziende utenti, alla fine trarremo beneficio.
Andrea Caccamese, PMP
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